rnLo scorso 30 marzo è stato presentato a Roma, nell’Enoteca regionale Palatium, il vino Biancodarco 2010, il Frascati Superiore Doc senza solfiti della cooperativa biologica Agricoltura Capodarco di Grottaferrata (Roma).  Il Biancodarco è stato prodotto nell’ambito di una sperimentazione promossa da un progetto PIF (Progettazione integrata di filiera) di FederBio e del Consorzio ad Maiora. Il Biancodarco è un vino prodotto con uve da agricoltura biologica, vinificato seguendo un disciplinare privato di vinificazione biologica certificato da un organismo di controllo. In tutta la lavorazione del vino non c’è aggiunta di solfiti; oltre a non avere solfiti aggiunti, il vino è a tutti gli effetti “senza solfiti” perché la concentrazione dei solfiti naturali (prodotto naturale della fermentazione alcolica) non supera i 10 mg/litro; come noto, oltre questa concentrazione è obbligatorio riportare in etichetta la dicitura “contiene solfiti”. rnLa presentazione, coordinata dal giornalista Luigi Jovino de “Il Messaggero”, è stata aperta dall’agronomo Leandro Dominici, coordinatore del progetto Federbio. rnSalvatore Stingo, presidente di Agricoltura Capodarco, ha sottolineato la scelta dell’agricoltura biologica in armonia con la missione sociale della cooperativa, che da sempre opera con soggetti svantaggiati (disabili fisici e psichici ecc.). In questa linea si colloca anche la scelta di produrre un vino buono per la salute dei consumatori come il Biancodarco.  rnPaolo Carnemolla, presidente di FederBio, ha ribadito l’importanza per l’Italia di una normativa europea sui vini bio o, in alternativa, di un disciplinare nazionale.  rnGiulio Somma dell’Arsial ha sottolineato le peculiarità del Biancodarco come esempio della qualità dei vini del Lazio; Somma ha anche annunciato che al prossimo Vinitaly ci sarà la presentazione di Pro.Bio., l’associazione di produttori biologici di vini del Lazio, cui aderisce Capodarco.  rnMarco Esti, professore di enologia all’Università della Tuscia, responsabile del processo di vinificazione insieme all’enologo Marco Ciarla, ha spiegato il processo di vinificazione, che è stato adattato alle tecnologie dell’azienda, senza investimenti supplementari, ma con la cura meticolosa delle varie fasi di lavorazione in cantina.rnAl termine dell’incontro si è svolta la degustazione del Biancodarco, guidata dal giornalista Pier Francesco Lisi.rn rn rnrn rn rn PSR Lazio 2007-2013rnMIS. 124rn rn