“Il Governo italiano apra un confronto programmatico trasparente con i parlamentari nazionali e europei, i sindacati, le associazioni ambientaliste, di produttori e della società civile perché l’Italia diventi capofila di nuove politiche commerciali che lavorino meglio per l’economia, per i diritti, per l’ambiente e per i territori. Nel frattempo respinga l’offensiva di Trump per un nuovo trattato transatlantico come e peggio del TTIP”. A chiederlo sono un gruppo di parlamentari e organizzazioni italiane e internazionali durante una conferenza stampa organizzata dalla Campagna Stop TTIP-CETA Italia.
Giacomo Barbieri dell’internazionale della Cgil denuncia: “Il commercio sta diventando un assopigliatutto e interferisce sui diritti dei cittadini. Assistiamo, con il Ttip a una Commissione UE che riprende un accordo discusso fuori dal mandato e lo modifica in conferenza stampa. Per gli Usa non c’è accordo senza un capitolo sull’agricoltura e l’hanno chiarito in carte ufficiali più volte. È inaccettabile che il ministro Amendola spinga il nostro Paese all’accordo in nome di buoni rapporti tra noi e Usa, gli stessi che usano il commercio come forma di ricatto per scelte politiche”. Federica Ferrario di Greenpeace ha aggiunto che “Siamo di fronte a un nuovo tentativo di livellare al ribasso le cosiddette barriere non tariffarie, ovvero le norme europee a tutela di salute e ambiente basate sul Principio di Precauzione, per forzare l’arrivo sul mercato europeo di prodotti frutto di agricoltura industriale e di OGM, mal mascherati col nome di New Breeding Techniques”. […]