Mercoledì 13 ottobre aperitivo con workshop sulla salute del suolo  e rischio desertificazione presso Buò – Rete utile Buono e Bio, via Goffredo Mameli 6, ore 1.

Roma, 13 ottobre 2021 – Termina a Bari il ‘giro d’Italia’ alla ricerca della salute del suolo. Perché senza un suolo sano non ci sono cibi sani e acqua pulita. E invece i terreni sono un elemento trascurato sia dalla tutela di legge che dalle convenzioni internazionali. Nei campi, pesticidi, erbicidi e fungicidi lasciano tracce di sostanze chimiche di sintesi che minacciano la qualità dei raccolti, le acque di superficie e quelle sotterranee, la salute degli ecosistemi terrestri e acquatici.

Per parlare di salute dei suoli e di agricoltura sostenibile, il progetto Cambia la Terra (promosso da FederBio con Legambiente, Lipu, ISDE – Medici per l’ambiente, Slow Food e WWF Italia) lancia la “La Compagnia del suolo”, una campagna di sensibilizzazione patrocinata dall’Ispra – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale – che attraversa l’Italia da nord a sud in nove tappe, a partire dal 28 luglio fino alla prima metà di ottobre 2021.

Nona tappa, Bari. Qui La Compagnia, composta da quattro persone (tre giovani esperti di comunicazione ambientale e un agronomo qualificato), si fermerà in un’azienda biologica e in una convenzionale, prelevando campioni di suolo che verranno poi esaminati da un laboratorio accreditato per verificare la presenza nei terreni di sostanze chimiche derivate dall’uso di insetticidi, diserbanti, fungicidi. I risultati delle analisi dei vari campioni di terreno saranno presentati e discussi in un evento finale che si terrà a Roma a fine novembre.

In coincidenza di questo prelievo, la Compagnia del Suolo organizza un aperitivo biologico con annesso workshop presso il ristorante Buò – Rete utile Buono e Bio a cui parteciperanno Nino Paparella, vice Presidente FederBioPugliaNatura; Luigi Tarricone, Crea (progetto Oltre.Bio);  Domenico Ventrella, Crea (progetto SFOF); Ruggero Ronzulli, Presidente LegambientePuglia; Francesco Porcelli, DiSSPA-UNIBA Aldo Moro per WWF Italia.

Focus dell’incontro “Il ruolo di un’altra agricoltura per combattere la desertificazione”.

Secondo alcuni dati del Cnr il Sud Italia è particolarmente colpito dal rischio di desertificazione. In Sicilia lo è ormai il 70% del territorio, in Molise il 58%, in Puglia il 57%. Le conseguenze di un suolo desertificato sono l’aumento di fenomeni erosivi, la contaminazione e la salinizzazione dei terreni, l’incapacità del suolo di trattenere l’acqua; la perdita di biodiversità e la siccità. Per frenare questo fenomeno il settore agricolo deve fare la sua parte abbandonando un modello agricolo intensivo e basato sulla monocoltura e passare a un’agricoltura biologica.

“Tutelare e incrementare la fertilità naturale dei suoli è il principale obiettivo dell’agricoltura biologica. Questo obiettivo è ancora più attuale in un periodo di rapidi cambiamenti climatici e con un aumentato rischio di desertificazione dei suoli in Puglia. Con oltre 9.000 operatori biologici e più di 260.000 ettai  di SAU bio pari al 21 % del totale, la Puglia è tra le regioni leader in Italia e in Europa per estensione e intensità di coltivazioni bio”, ha affermato Nino Paparella, vice Presidente FederBioPugliaNatura. “Per questo FederBioPugliaNatura ha aderito alla Campagna  “La Compagnia del Suolo” finalizzata ad attirare l’attenzione del grande pubblico ma anche degli operatori del settore sulla importanza strategica di restituire fertilità ai suoli incrementando la biodiversità e l’apporto di sostanza organica. Un impegno che la vedrà parte attiva della tappa pugliese della Campagna che metterà a confronto la qualità dei suoli delle aziende biologiche e quelle convenzionali. Un impegno che FederBioPugliaNatura continuerà a portare avanti promuovendo una gestione sostenibile del suolo in agricoltura, al fine di incrementare il tenore di sostanza organica stabile ovvero di humus nei suoli pugliesi”, ha aggiunto.

“Occorre sempre più, anche e soprattutto in Puglia, favorire con determinazione ed efficacia l’agroecologia abbattendo così le emissioni climalteranti grazie alla forte riduzione degli input chimici e alla salvaguardia della biodiversità. L’agricoltura biologica rappresenta il modello principale di riferimento, ma occorre alzare fortemente l’asticella dell’agricoltura integrata con una diminuzione significativa dell’uso di fitofarmaci. Bisogna garantire ai consumatori e ai cittadini che nell’alimento non ci siano fitofarmaci o altri residui chimici oltre il limite di quantificazione analitica e di rilevabilità. Allo stesso modo è fondamentale tutelare i terreni in cui avvengono le coltivazioni ed anche i pascoli, affinché il suolo non diventi terra arida o contaminata”, ha dichiarato Ruggero Ronzulli, presidente di Legambiente Puglia.

La partecipazione all’evento è vincolata a iscrizione preventiva da parte dei partecipanti a questo link e alla presentazione in loco del Green Pass personale in corso di validità.

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