La strategia “Dal produttore al consumatore” (Farm to Fork) affronta il tema della sostenibilità dei sistemi alimentari, riconoscendo le connessioni che legano la salute delle singole persone, delle società e dell’ambiente. L’iniziativa individua una serie di obiettivi target da raggiungere entro il 2030 di carattere ambientale. Tra questi, c’è quello di convertire almeno il 25% delle superfici agricole europee al regime di produzione biologica. Allo stato attuale, le superfici biologiche occupano circa l’8,5% della superficie agricola europea, con notevoli differenze tra gli Stati membri. L’Italia è uno tra i paesi più “virtuosi”, con una percentuale di SAU bio del 15,2%. Per incentivare ulteriormente lo sviluppo del biologico la Commissione europea ha pubblicato, un piano di sviluppo per l’agricoltura biologica che si basa su tre assi (divisi in 18 azioni), ovvero:

  • alimenti e prodotti biologici per tutti: stimolare la domanda e garantire la fiducia dei consumatori;
  • stimolare la conversione e rafforzare l’intera catena del valore;
  • migliorare il contributo dell’agricoltura biologica alla sostenibilità.

Il concetto è quello che la semplice conversione di nuovi terreni non è sufficiente per la crescita del settore, ma dovrà essere accompagnata da un aumento dei consumi e della domanda di prodotti biologici. La futura Pac dovrà tenere conto dell’obiettivo di raggiungere almeno il 25% delle superfici agricole europee al regime di produzione biologica, andando quindi a strutturare misure e/o strumenti atti al potenziamento del settore. La nuova Pac entrerà in vigore dal 1° gennaio 2023. I pagamenti diretti della nuova Pac saranno sei: pagamento di base, eco-schemi, ridistributivo, giovani agricoltori, accoppiato, piccoli agricoltori. La vera novità sono gli eco-schemi (regimi volontari per il clima e l’ambiente), il nuovo pagamento verde del primo pilastro della Pac. Essi verranno erogati tramite un premio annuale per ettaro, aggiuntivo al pagamento di base, agli agricoltori che si impegnano a osservare pratiche agricole benefiche per il clima e l’ambiente. Gli eco-schemi, assieme alla condizionalità del pagamento di base e agli impegni agro-climatico-ambientali del secondo pilastro, andranno a costituire l’architettura verde della nuova Pac.

Il nuovo PSR (2023-2027) prevede invece, una significativa riduzione del numero di misure. Si passa dalle attuali 20 misure (+66 sotto-misure), a 8 gruppi di Interventi. Tra le 8 tipologie di Interventi rientrano i pagamenti per Impegni ambientali, climatici e altri impegni in materia di gestione. Questo tipo di Intervento è obbligatorio per gli Stati membri che, inoltre, dovranno destinare almeno il 30% delle risorse Feasr ad interventi climatico-ambientali. In questa tipologia rientra anche l’agricoltura biologica. Gli impegni per gli agricoltori sono assunti per un periodo da 5 a 7 anni. L’agricoltura biologica, quindi, può essere finanziata sia negli eco-schemi sia negli impegni agro-climatico-ambientali del secondo pilastro o in entrambi. Questa è una vera novità, in quanto per la prima volta l’agricoltura biologica può trovare un sostegno anche nei pagamenti diretti del primo pilastro. […]

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FONTE


TESTATA: Terra è Vita
AUTORE: Angelo Frascarelli & Mario Baldelli
DATA DI PUBBLICAZIONE: 21 maggio 2021