La rivista svizzera K-tipp ha pubblicato i risultati di un test condotto su 18 pacchi di pasta, di cui 13 prodotti da agricoltura convenzionale e cinque biologici. Il laboratorio che ha analizzato i campioni di pasta ha trovato residui dell’erbicida più diffuso al mondo in dieci dei 13 prodotti testati. In nessuno dei 5 prodotti biologici sono state trovate tracce di glifosato o altri pesticidi

La rivista svizzera K-tipp ha pubblicato i risultati di un test condotto su 18 pacchi di pasta, di cui 13 prodotti da agricoltura convenzionale e cinque biologici. L’obiettivo della ricerca era scoprire se fossero presenti tracce di glifosato. Il laboratorio che ha analizzato i campioni di pasta ha trovato residui dell’erbicida più diffuso al mondo in dieci dei 13 prodotti testati. Si tratta di quantità non elevate che non superano i limiti di legge. Tuttavia, “ciò non significa che le sostanze siano salutari”, precisano gli esperti di K-tipp.

Tra i marchi che presentavano tracce di glifosato, quattro sono particolarmente noti ai consumatori: i tagliolini Agnesi, gli spaghetti Divella e Garofalo e le tagliatelle Lidl Combino (non distribuite nei punti vendita italiani). La pasta biologica ha invece ottenuto ottimi risultati: in nessuno dei 5 prodotti analizzati sono state trovate tracce di glifosato o altri pesticidi. Tra i marchi virtuosi, compaiono gli spaghetti integrali Combino Bio (venduti anche nei supermercati italiani della catena Lidl), gli spaghettoni integrali e le penne integrali, entrambi della Barilla.

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FONTE


TESTATA: Il Fatto Quotidiano
AUTORE: Redazione
DATA DI PUBBLICAZIONE: 5 aprile 2022