Secondo partner commerciale per l’Italia nel Food & Beverage e primo al mondo per import agroalimentare e per il consumo di prodotti BIO, gli Stati Uniti rappresentano uno dei mercati più promettenti per il nostro Made in Italy. Lo pensa anche il 26% delle imprese bio intervistate da Nomisma per ICE e FederBio. I risultati dell’indagine sulle aziende assieme a quelli di una survey sul consumatore statunitense, sono stati presentati nei giorni scorsi, in occasione del lancio del progetto ITA.BIO, la prima piattaforma online di dati e informazioni per l’internazionalizzazione del biologico Made in Italy.
IL RUOLO DELL’EXPORT NEL BIO MADE IN ITALY
Più che positiva, nonché superiore a quella registrata dall’export agroalimentare nel suo complesso, la performance dell’export bio: nel 2020 le vendite di prodotti agroalimentari italiani bio sui mercati internazionali hanno raggiunto 2,6 miliardi di euro, mettendo a segno una crescita dell’8% rispetto all’anno precedente – crescita più accelerata rispetto all’export agroalimentare nel complesso (+4% registrata dall’export). Riconoscimento del bio Made in Italy sui mercati internazionali testimoniato anche della crescita di lungo periodo (+149% rispetto al 2009) e dalla quota di export sul paniere Made in Italy (6% sull’export agroalimentare italiano totale).
I NUMERI CHIAVE DEL BIO IN USA
Con 4,6 miliardi di euro di esportazioni, gli Stati Uniti rappresentano il secondo mercato di destinazione del nostro agroalimentare. Forte l’interesse verso il bio: ne sono conferma i numeri del settore, tutti in crescita: 2 milioni di ettari coltivati secondo il metodo biologico nel 2018 e 18.166 operatori nel comparto. Con un valore di quasi 45 miliardi di euro nel 2019, gli Stati Uniti rappresentano il primo mercato al consumo per prodotti alimentari BIO.
IL CONSUMATORE BIO IN USA
I dati della consumer survey di Nomisma rilevano una profonda diffusione del bio in USA: quasi 9 famiglie su 10 (89%) hanno consumato un prodotto alimentare o una bevanda a marchio biologico nel corso del 2020.
Sicurezza alimentare, qualità superiore e attenzione per l’ambiente sono le principali motivazioni dei consumatori americani alla base della scelta di prodotti biologici.
Garanzie che diventano ancora più importanti in questo periodo di crisi sanitaria, tanto che il 10% degli americani dichiara che il marchio bio è diventato un criterio più importante nella spesa alimentare rispetto al passato. Il 71% degli statunitensi percepisce una qualità superiore del prodotto bio tricolore rispetto a quello di altri Paesi, tanto che più di 8 consumatori su 10 sono disposti a pagare un prezzo più alto per avere la garanzia del Made in Italy nel bio. Ma quali sono i prodotti più promettenti per il bio Made in Italy?
Vino, olio extra-vergine e pasta sono le categorie di prodotto per cui i consumatori statunitensi cercano le garanzie di qualità offerte dal marchio bio e quelle su cui l’italianità è un fattore distintivo.
LA PIATTAFORMA ITA.BIO
“La collaborazione fra ICE e FederBio – dichiara Paolo Carnemolla, Segretario Generale di FederBio – ha l’obiettivo di costituire una piattaforma di supporto alle imprese biologiche italiane che vogliono rafforzare o avviare la loro presenza sui mercati esteri, a cominciare da quello USA che è certamente il più importante a livello globale. Attraverso il lavoro di analisi dei mercati svolto in collaborazione con Nomisma e grazie al sistema ICE e a un desk dedicato attivato da FederBio intendiamo fornire alle imprese del settore informazioni e contatti utili per orientare le loro strategie commerciali e dare un supporto fattivo per accompagnarle sui mercati. In tal senso è particolarmente importante anche la collaborazione di SANA, la fiera specializzata del settore in Italia, i cui accordi con piattaforme e-commerce e con sistemi fieristici all’estero integrano e potenziano le opportunità offerte dalla piattaforma ITABio.” […]