Che non si possa fare a meno delle api e degli insetti impollinatori è facilmente intuibile. Meno facile da capire è perché si faccia così poco per proteggerle viste le morie che hanno caratterizzato gli ultimi anni. Forse però il vento sta cambiando.

Domani, in occasione della Giornata mondiale delle api, la Commissione europea presenterà la sua strategia “Farm to Fork” per un’agricoltura sostenibile che contiene misure di protezione valide anche per le api. Si fissano obiettivi per la riduzione dell’uso dei pesticidi, l’aumento delle superfici coltivate con il metodo biologico, il restauro ecologico degli agroecosistemi. L’obiettivo è destinare almeno il 10% della superficie delle aziende agricole europee a infrastrutture verdi, funzionali al mantenimento della biodiversità.

I numeri in gioco sono impressionanti, come nota il Wwf. Dalle api e degli altri insetti impollinatori dipende il 35% della produzione agricola mondiale per un valore annuale pari a oltre 153 miliardi di euro a livello globale. Quasi il 90% di tutte le piante selvatiche con fiore dipendono dall’impollinazione animale. In Europa l’84% delle principali colture coltivate per il consumo umano ha bisogno dell’impollinazione degli insetti per migliorare la qualità e i rendimenti dei raccolti.

Per questo è stata lanciata l’Iniziativa dei Cittadini Europei (Ice) “Save Bees and Farmers! Verso un’agricoltura favorevole alle api per un ambiente sano”. Verrà presentata al Parlamento europeo se raggiungerà un milione di firme in almeno 7 Paesi dell’Unione. L’iniziativa è promossa anche da Cambia la Terra, il progetto voluto da FederBio e sostenuto da Legambiente, Lipu, Medici per l’ambiente e Wwf.

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FONTE


TESTATA: La Repubblica
AUTORE: Antonio Cianciullo
DATA DI PUBBLICAZIONE: 19 maggio 2020