L’approvazione del disegno di legge sul biologico in discussione in Senato e la semplificazione burocratica sono le proposte principali di Anabio, l’associazione per il biologico di Cia-Agricoltori Italiani, per permettere all’Italia di giocare un ruolo da protagonista nella svolta sostenibile del Green Deal Ue in campo agricolo. Di questa opportunità se ne è ampiamente discusso nel corso corso della videoconferenza organizzata dall’associazione incentrata sugli obiettivi di sostenibilità fissati dalle strategie Ue “From Farm to Fork” e “Biodiversity”. Entro il 2030 la produzione biologica comunitaria potrebbe raggiungere il 15% della superficie agricola coltivata, ma gli sforzi da compiere, sono ancora considerevoli. Secondo Anabio è necessario incentivare l’acquisto di cibo bio made in Italy e procedere con l’istituzione di un “Marchio biologico italiano” come previsto nel disegno di legge, di cui l’associazione chiede approvazione. Resta centrale, inoltre, migliorare la produttività della filiera, affinché l’adozione della “From Farm to Fork” non minacci la sicurezza alimentare raggiunta a livello europeo.
«Dobbiamo lavorare – ha spiegato Sposicchi, direttore Anabio -per far sì che il prodotto biologico non certificato non sia venduto come convenzionale. La banca dati pubblica che il Mipaaf ha affidato a Ismea e l’osservatorio Assocert bio sono due strumenti importanti per strutturare la filiera del bio italiano. Per dare più valore al biologico serve più ricerca, ad oggi la situazione è molto deludente. Nel programma Horizon 2014-2020 solo lo 0,58% del budget è stato destinato alle attività di ricerca in agricoltura biologica. A questa situazione si aggiunge la scarsa divulgazione dei risultati. La produzione biologica nazionale e comunitaria è carente di dati statistici e ciò rappresenta un grande limite per lo sviluppo del settore».
La presidente di FederBio, Maria Grazia Mammuccini ha messo l’accento sul fatto che durante gli Stati Generali: «Il biologico non sia uscito nemmeno come parola. È un grande dispiacere. Dobbiamo fare fronte comune, creare una rete unitaria del mondo biologico. Le imprese del bio devono imparare a condividere propri strumenti per raggiungere obiettivi comuni di cui tutti abbiamo bisogno. Auspico anche io un’approvazione rapida della legge sull’agricoltura biologica ferma al Senato. Gli strumenti che ci servono per affrontare questa fase sono tutti lì dentro».
Il presidente di Assobio, Roberto Zanoni ha dichiarato: «Dobbiamo attivare una piattaforma di tracciabilità che garantisca i prodotti bio dal campo alla tavola, convalidata dal Mipaaf. Dobbiamo dimostrare ai consumatori che le nostre produzioni sono sicure e trasparenti». […]