Sono ormai molto numerosi gli studi scientifici che dimostrano i rischi legati all’uso di pesticidi di sintesi chimica per l’ambiente, per l’inquinamento delle acque, del suolo e dell’aria e per la salute dell’uomo, soprattutto per quanto riguarda i soggetti più fragili come i bambini e gli anziani, oltre agli agricoltori e le loro famiglie come soggetti più esposti. Per questo motivo decine di Comuni italiani, da Nord a Sud, sono già impegnati per azzerarne o ridurne l’uso, sia nella gestione delle aree verdi urbane, dai giardini pubblici ai parchi giochi, sia delle aree agricole del territorio.

Moltissime amministrazioni stanno invece intervenendo sulle mense, incentivando la scelta del biologico, soprattutto nelle scuole. Questi territori sono la dimostrazione concreta che ridurre o fare a meno dei pesticidi chimici è possibile. L’iniziativa «Comuni liberi dai pesticidi» si è sviluppata nell’ambito della campagna «Cambia la Terra» promossa da FederBio per mettere in rete e dare risalto alle amministrazioni locali che stanno già lavorando per la transizione ecologica e il superamento della chimica di sintesi. Con la rete si vuole fornire anche uno strumento di consultazione e facilitazione per le amministrazioni che si stanno orientando verso la scelta del biologico, fornendo informazioni utili e concrete. Il primo strumento è la creazione di un database, sul sito www.cambialaterra.it, dove raccogliere emettere in rete questo tesoro di buone pratiche: un’occasione di visibilità per i Comuni virtuosi ma anche un canale di scambio e di orientamento per tutte le amministrazioni che sceglieranno di aderire al progetto, con l’obiettivo di arrivare a una rete italiana dei Comuni liberi dai pesticidi sempre più ampia.

Con il convegno organizzato a fine marzo a Roma abbiamo voluto dare voce alle diverse esperienze delle amministrazioni territoriali che stanno legiferando in materia di pesticidi. Si è trattato del secondo incontro della campagna Comuni liberi da pesticidi, nel corso del quale è stato presentato il database e assegnato un riconoscimento come «Comune biologico» a tutte quelle realtà che hanno avviato progetti che incentivano l’utilizzo di metodi alternativi ai pesticidi chimici, con una menzione speciale per quelli che si contraddistinguono per particolare innovazione e ampiezza d’azione. I Comuni hanno un ruolo fondamentale per ricostruire sistemi locali di produzione e consumo di cibo fondati sul biologico e valorizzarne il lavoro serve a diffondere buone pratiche e a creare una rete sempre più vasta di Comuni aderenti e di territori che amano il bio.

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FONTE


TESTATA: Terra Nuova
AUTORE: Maria Grazia Mammuccini
DATA DI PUBBLICAZIONE: 24 marzo 2023