Soddisfatti gli addetti al settore. Ed è in arrivo il marchio del bio italiano Nappine (Slow Wine): «Le cantine esprimono qualità, vanno supportate» Gariglio (Slow Wine Coalition): «Giovani attenti alla sostenibilità ambientale»

«L’Italia è leader in Europa nel mondo del bio». Lo afferma la presidente di FederBio, Maria Grazia Mammuccini, guardando al futuro della filiera agroalimentare e vitivinicola: «Crescono gli operatori, così come il mercato interno con un +5,7% e l’estero, con un aumento del 7%. – analizza – E per i trend del futuro c è un vantaggio per il biologico, soprattutto se si unisce la denominazione di origine con il marchio del bio, cioè qualità, sostenibilità rispetto del territorio sono un punto di forza per i mercati» esteri e nostrani. «Sta per uscire il marchio del biologico italiano. – conclude Mammuccini – Un ulteriore strumento per rafforzare il settore e il mercato a vantaggio di tanti piccoli e medi produttori che tutelano l ambiente e la biodiversità».

E guardando oltre il confine, «l’export dell’agroalimentare biologico, cresciuto dal 2012 del 200%, rappresenta una nicchia importante dell’agrifood – sostiene Matteo Zoppas, presidente Ice –. Ice ha ospitato circa 130 buyer, che già prima dell’inizio dell’evento avevano prenotato oltre mille incontri B2B, poi doppiati. Noi selezioniamo e tiamo in fiera buyer, importatori e distributori qualificati, offrendo alle aziende italiane un accesso diretto a nuove opportunità di business».

Il settore vitivinicolo sta affrontando una crisi, ma l’affluenza della Slow Wine Fair è già «la risposta nel superare questo momento di difficoltà – afferma Giancarlo Gariglio, coordinatore di Slow Wine Coalition –, che si supera riuscendo a parlare un linguaggio nuovo. Si parla di difficoltà soprattutto nel consumo dei ragazzi giovani, che parlano un linguaggio legato alla sostenibilità ambientale e all’attenzione sociale verso i dipendenti. Qua questi valori ci sono, infatti i giovani non sono mancati».

L iniziativa ha destinato alcune aree anche per caffè, amari e sidri. Era presente la quinta edizione della Fiera dell’Amaro d Italia, che segue «la volontà di seguire un percorso insieme all Associazione Nazionale Amaro d Italia, per valorizzare l’amaro. – dice il presidente Edoardo Schiazza – Vogliamo rendere concreta questa cultura, rilanciando l amaro che è presente in tutta Italia».

Per Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia, le cantine lezionate «esprimono un agricoltura di qualità, rigenerativa e virtuosa, che lavora con la natura e tutela la biodiversità. I viticoltori vanno sostenuti, perché valorizzano il Made in Italy e garantiscono la sovranità alimentare». […]

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FONTE


TESTATA: Il Resto del Carlino
AUTORE: Maria Teresa Mastromarino
DATA DI PUBBLICAZIONE: 26 febbraio 2025