In Italia nel 2020 il mercato del biologico ha raggiunto i 6,9 miliardi, di cui 4,3 miliardi relativi al mercato interno più che raddoppiato negli ultimi 10 anni, a conferma che ci troviamo di fronte a una vera e propria trasformazione del modo di produrre e consumare cibo, che la pandemia ha ulteriormente accelerato mettendo ancora di più in evidenza la stretta connessione tra la nostra salute e quella del pianeta.

L’Italia è leader nel biologico a livello europeo con 2 milioni di ettari coltivati che equivalgono al 15,8% della superficie agricola, il doppio rispetto alla media europea, e oltre 80.000 aziende. Si tratta di un patrimonio a disposizione del Paese, l’esempio più efficace ed economicamente più sostenibile per guidare la transizione ecologica dell’agricoltura italiana.

Il nostro Paese è un punto di riferimento a livello internazionale per la qualità dell’alimentazione e la valorizzazione della biodiversità; il biologico è il metodo di produzione più coerente per dare valore a questo modello, all’origine locale del cibo e per offrire soluzioni innovative anche a tutto il resto dell’agricoltura. Investire su filiere di “Made in Italy Bio” rappresenta quindi un’opportunità non solo per il contrasto al cambiamento climatico e per frenare la perdita di biodiversità, ma soprattutto per il rilancio economico di tanti territori rurali e per l’occupazione delle donne e dei giovani, tutte priorità strettamente coerenti con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Servono scelte politiche chiare, coraggiose, all’altezza della situazione puntando al “Green Deal” europeo e agli obiettivi della strategia “Farm to Fork”. […]

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FONTE


TESTATA: Cuore Economico
AUTORE: Maria Grazia Mammuccini
DATA DI PUBBLICAZIONE: 19 Febbraio 2021