Nell’ambito della manifestazione SANA RESTART si è tenuta la seconda edizione di Rivoluzione Bio, evento promosso da BolognaFiere e realizzato in collaborazione con FederBio e AssoBio, con il supporto di Agenzia ICE/ITA – Italian Trade Agency.

Una giornata dedicata al dibattito sul presente e futuro del settore biologico, animata da tavoli tematici a cui hanno preso parte policy maker, esperti e rappresentanti del settore italiani ed internazionali. La manifestazione è stata l’occasione per approfondire sfide e opportunità del settore, alla luce del contesto caratterizzato dalla pandemia Covid-19 e riflettere sul ruolo rivestito dal Green New Deal, il programma europeo che mira a rendere l’Europa il primo continente ad impatto climatico zero entro il 2050. All’interno di una strategia che mira ad accorciare sempre più le distanze tra produttore e consumatore nonchè ad un sistema alimentare più sano e sostenibile, il Green Deal Europeo si pone il duplice obiettivo di far diventare i prodotti alimentari europei uno standard globale in tema di sostenibilità e di dedicare all’agricoltura biologica almeno il 25% della superficie agricola europea entro il 2030. A seguito della pandemia, inoltre, il 48% degli italiani pensa che adotterà uno stile di vita più sostenibile e il 39% si ripromette di aumentare l’acquisto di prodotti bio nel 2021.

L’onorevole Paolo de Castro ha poi ricordato il ruolo di capofila del nostro Paese nell’utilizzo del biologico e ha sottolineato come gli obiettivi posti dalla Comunità Europea per il 2030 siano molto ambiziosi e richiedano “un vero e proprio salto culturale sul tema”; Silvia Zucconi ha inoltre presentato i dati dell’Osservatorio SANA 2020, promosso da BolognaFiere e realizzato da Nomisma con la collaborazione di AssoBio e FederBio. Il mercato domestico mostra un trend positivo favorito dalla crescente attenzione dei consumatori italiani verso i prodotti green, local e sostenibili. Conferma questo dato il progressivo incremento delle famiglie acquirenti: l’88% ha infatti avuto almeno un’occasione di acquisto di un prodotto bio nel 2020. Altro elemento significativo è l’incidenza del bio sul totale del carrello alimentare, che è passato dal 2,2% del 2014 al 3,6% del 2020.

Se nel periodo del lockdown c’è stato un vero e proprio “boom”, anche nei mesi successivi le vendite di bio hanno continuato a mantenere un ritmo di crescita notevole facendo registrare un +182% rispetto allo stesso periodo del 2019. Sul fronte export i dati sono molto incoraggianti: nel 2019 le vendite di prodotti agroalimentari italiani bio sui mercati internazionali hanno raggiunto i 2.425 milioni di euro con una crescita del 7% rispetto all’anno precedente. Secondo le stime Nomisma, nel 2020 l’export di prodotti biologici raggiungerà i 2.619 milioni di euro, con una crescita dell’8% rispetto al 2019.

È stato proposto alle imprese bio di immaginare quali cambiamenti prevedono nella seconda parte del 2021, e tra i dati più significativi c’è proprio la proiezione delle vendite sul mercato estero (85% delle imprese), l’aumento delle vendite online (66%) e nella ristorazione (61%), oltre che un potenziamento della presenza social (77%). Quali saranno i mercati più promettenti per i prodotti bio made in Italy? ll mercato più interessante risulta essere la Germania, seguita dalla Scandinavia e dagli USA. In fondo all’elenco troviamo la Svizzera, preceduta di pochi punti dal Regno Unito. […]

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FONTE


TESTATA: Teatro Naturale
AUTORE: Redazione
DATA DI PUBBLICAZIONE: 5 novembre 2020