The socio‑economic performance of agroecology. A review

L'agroecologia viene identificata come una soluzione importante per aumentare la sostenibilità dei sistemi agricoli e alimentari. Nonostante il crescente numero di pubblicazioni che valutano i risultati socio-economici dell'agroecologia, pochissimi studi hanno consolidato i risultati ottenuti su vari casi di studio.

Il presente lavoro fornisce nuovi spunti di riflessione consolidando le prove sui vari effetti socio-economici dell'agroecologia in un ampio numero di casi a livello globale. A tal fine, abbiamo utilizzato una metodologia di revisione rapida, vagliando più di 13.000 pubblicazioni per recuperare le prove sugli esiti socio-economici dell'implementazione di pratiche agroecologiche.

I risultati della revisione indicano che:

  1. le pratiche agroecologiche sono associate più spesso a risultati socio-economici positivi in un'ampia gamma di metriche valutate (51% di risultati positivi, 30% di risultati negativi, 10% di risultati neutri e 9% di risultati inconcludenti);
  2. le metriche socio-economiche associate al capitale finanziario rappresentano la stragrande maggioranza delle metriche valutate (83% del totale) e sono influenzate positivamente in un'ampia percentuale di casi (53%), grazie a risultati favorevoli su reddito, entrate, produttività ed efficienza;
  3. le metriche relative al capitale umano (16%) sono associate a un maggior numero di risultati negativi (46% contro 38% di risultati positivi), a causa dei maggiori requisiti e costi di manodopera, che sono tuttavia parzialmente compensati da un numero complessivamente maggiore di risultati positivi sulla produttività del lavoro (55%);
  4. (4) i risultati variano a seconda della pratica agroecologica valutata; ad es. per l'agroforestazione sono stati individuati il 53% di risultati positivi, mentre per la diversificazione dei sistemi colturali il 35%. Questi risultati indicano un potenziale complessivamente favorevole per le aziende agricole di beneficiare di una performance socio-economica positiva con l'uso di pratiche agroecologiche.

Tuttavia, l'entità, gli aspetti temporali e i fattori di successo relativi a questi risultati, così come i compromessi tra di essi e gli effetti a livello di sistema di una transizione agroecologica devono essere ulteriormente valutati, poiché possono avere un'influenza importante sulla performance delle singole aziende agricole.

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Bioreport 2021-2022. L’agricoltura biologica in Italia

È consultabile la doppia edizione, 2021-2022 di BIOREPORT, che affronta una serie di tematiche nel tentativo di dare conto della complessità del settore e delle sue relazioni con il sistema agroalimentare, la società e l'ambiente.

Il rapporto ormai ha raggiunto un assetto consolidato, componendosi di tre parti. Nella prima si fa il punto della situazione strutturale ed economica del settore biologico, mentre la seconda parte, dedicata alle politiche e al sostegno, focalizza l'attenzione sul nuovo regolamento quadro entrato in vigore il 1° gennaio 2022, sul Piano d'azione per l'agricoltura biologica varato nel marzo 2022 e sulla nuova programmazione PAC 2023-2027.

La terza parte è dedicata agli approfondimenti e si presenta particolarmente ricca e diversificata, affrontando argomenti che vanno dall'approccio agroecologico alla disponibilità e all'impiego di alcuni input produttivi, come le sementi, le sostanze di base e i mangimi, alla produzione di fonti energetiche rinnovabili nelle aziende biologiche sino alla trasformazione degli alimenti.

Il consueto focus sulla filiera è dedicato alla suinicoltura, mentre i casi regionali analizzano la situazione del settore biologico in Valle d'Aosta e Abruzzo. Il caso internazionale riguarda la Tunisia, particolarmente interessante perché presenta un settore biologico molto dinamico e fortemente orientato all'export, tanto da essere indicato come modello dai Paesi del continente africano e del mondo arabo.

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Response of the Arthropod Community to Soil Characteristics and Management in the Franciacorta Viticultural Area (Lombardy, Italy)

In questo studio si è voluta analizzare la biodiversità dei suoli in Franciacorta, regione a vocazione vitivinicola famosa nel mondo. Su un’area complessiva di 2615 ettari (con 117 cantine), sono stati indagati cento campioni da cento vigneti diversi, nell’arco di un periodo di cinque anni, dal 2014 al 2018. Questo considerando sia vigneti coltivati in modo convenzionale, che produzioni biologiche.

Così sono stati identificati diciannove diversi gruppi di artropodi e i ricercatori hanno evidenziato i fattori che più influiscono sulla loro presenza e sul loro comportamento: sostanza organica, umidità, temperatura e pH del suolo. Il risultato più evidente enfatizza il ruolo delle coltivazioni biologiche nella tutela della biodiversità. Lo studio ha infatti evidenziato un effetto positivo sulla biodiversità dei suoli, in relazione alla gestione biologica dei vigneti e all’aumento del periodo di conversione dalla gestione convenzionale a quella organica: livelli maggiori di diversità sono stati osservati a fronte di periodi più prolungati di adozione della gestione biologica del vigneto.

L’obiettivo a lungo termine della ricerca è quello di comprendere queste dinamiche per intraprendere azioni meno impattanti suolo, evidenziando l’importanza di una visione aziendale rispettosa dell’equilibrio ecologico e del suo valore agrario ed ambientale.

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Using Eco-Schemes in the new CAP. A guide for managing authorities.

Il nuovo rapporto "USING ECO-SCHEMES IN THE NEW CAP", che evidenzia il ruolo degli eco-schemi della PAC per incentivare pratiche agricole sostenibili, è stato sviluppato principalmente per i responsabili politici e i funzionari degli Stati Membri coinvolti nei processi di programmazione nazionale e regionale dei piani strategici della PAC.

Il rapporto, commissionato da IFOAM EU e prodotto dall'Institute for European Environmental Policy (IEEP) e dall'Istituto di ricerca per l'agricoltura biologica (FiBL), consente di comprendere meglio questo nuovo strumento politico, i suoi potenziali punti di forza e di debolezza, ma include anche un maggiore supporto tecnico per l'attuazione.

Infatti una vasta gamma di interventi multifunzionali, che potrebbero essere ammissibili agli eco-schemi, sono riportati nella pubblicazione, inclusi gli approcci basati su sistemi quali, ad esempio, l’agricoltura biologica.

Il contenuto di questa guida può oltretutto essere utile anche ai professionisti del settore pubblico, privato e della società civile (comprese le Organizzazioni senza fini di lucro - ONG - agricole, ambientali, alimentari, sanitarie e dei consumatori) e, in generale, ad altri attori della società con interessi nelle politiche agricole e ambientali come ricercatori e giornalisti.

Per il settore del biologico i sistemi ecologici potrebbero contribuire all'adozione di approcci sistemici e agro-ecologici se pianificati in coerenza con altri sviluppi politici, come il Green Deal, la strategia Farm to Fork, la strategia dell'UE per la biodiversità e un nuovo piano d'azione per l'agricoltura biologica.

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To what extent does organic farming promote species richness and abundance in temperate climates? A review

Una meta-analisi pubblicata sulla rivista Agricoltura Biologica ha esaminato i risultati di una selezione di 98 studi pubblicati nel periodo 1990-2017 e ha scoperto che l'agricoltura biologica aumenta la diversità e l'abbondanza di piante, insetti e uccelli, fornendo una strategia efficace per combattere la perdita di biodiversità. Lo studio ha confrontato 474 rilevazioni in termini di ricchezza e abbondanza di specie in sistemi agricoli convenzionali e biologici. La diversità o l'abbondanza delle specie complessive, comprese tutte le piante, gli insetti e gli animali, era più elevata nelle aziende agricole biologiche per il 58% di questi confronti. Le piante hanno mostrato il massimo beneficio dall'agricoltura biologica, con un confronto delle abbondanze del 95% superiore nelle terre coltivabili biologiche (coltivate) e del 21% maggiore nei margini dei campi. L'abbondanza e la diversità degli insetti erano anche più elevate per il biologico rispettivamente nel 36% e nel 22% dei confronti. Infine, l'abbondanza e la diversità degli uccelli erano più elevate rispettivamente nel 24% e nel 35% nelle aziende agricole biologiche. Lo studio sottolinea che l'agricoltura biologica può svolgere un ruolo efficace per arginare la perdita di biodiversità.

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Il Riso Biologico Italiano: analisi economica, politiche e certificazione. I risultati del progetto Risobiosystem.

Nella presente pubblicazione, redatta nell’ambito del progetto di ricerca Risobiosystems, si riportano i risultati delle attività effettuate dal Centro di ricerche Politiche e Bioeconomia del CREA, relativi all’inquadramento normativo del sistema biologico, all’analisi del sistema di controllo e certificazione e allo studio della sostenibilità economica delle aziende biologiche in risicoltura. In particolare, si è cercato di fornire il framework normativo e di politica agraria entro cui si inserisce la produzione di riso biologico italiano. Inoltre, è stato analizzato in maniera critica, il sistema di controllo e vigilanza per la produzione e la certificazione di riso biologico. La ricerca è stata condotta applicando un approccio multi-attore e le principali tecniche di coinvolgimento degli stakeholder previsti dalla sociologia rurale (focus group, interviste in profondità). 

Il progetto è nato nel 2016, per volontà del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, al fine di esaminare lo stato dell’arte e avanzare proposte per la tutela e lo sviluppo della risicoltura biologica nazionale. Questo settore presentava diversi aspetti da approfondire dal punto di vista agronomico, quali ad esempio l’adozione delle rotazioni e le potenzialità produttive delle agrotecniche utilizzate, di sostenibilità economica delle aziende e di efficacia dei controlli e del sistema di certificazione nel suo complesso. La risicoltura, infatti rappresenta un settore molto importante per l’Italia e in particolare per le aree a maggior vocazione e diffusione del Nord-Italia, dove è localizzata più del 50% della superficie coltivata a riso in Unione europea. Tuttavia, le pratiche di coltivazione del riso e l’ampio ricorso a input chimici causano un forte impatto ambientale soprattutto per quanto riguarda le acque, il suolo e la biodiversità.

Il sistema di produzione italiano del riso biologico è stato contestualizzato nel quadro produttivo mondiale ed europeo da cui è emersa l’importanza che l’Italia riveste come player sul mercato, in grado di fornire un riso di qualità con una forte connotazione locale di prodotto Made in ItalyUn ultimo approfondimento è stato fatto sull’analisi della sostenibilità economica di un gruppo di aziende operanti nel distretto risicolo compreso tra le provincie di Vercelli, Novara e Pavia, utilizzate come casi-studio. In particolare, tramite l’impiego di alcuni indici di bilancio, sono state valutate la produttività e la redditività aziendale e, facendo ricorso alla contabilità analitica, sono stati stimati i costi di produzione della risicoltura biologica.

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A Systematic Review of Organic Versus Conventional Food Consumption: Is There a Measurable Benefit on Human Health?

La review "A Systematic Review of Organic Versus Conventional Food Consumption: Is There a Measurable Benefit on Human Health?", pubblicata  tra le pagine della rivista Nutrients, prende in esame gli studi divulgati fino al 2019 e torna a porre l’accento sull’importanza del consumo di prodotti biologici per la salute umana. È revisione sistematica che analizza i risultati di una serie di osservazioni sugli effetti sulla salute umana quando viene consumata una dieta biologica rispetto a una alimentazione convenzionale. Molti degli studi pubblicati e citati nella review, hanno dimostrato come il consumo di prodotti biologici protegga dall’esposizione a pesticidi neurotossici o cancerogeni e a metalli cancerogeni come il cadmio, a fertilizzanti sintetici. Risultati positivi significativi sono stati osservati in “longitudinal studies” in cui un aumento dell'assunzione di prodotti biologici è stato associato a una ridotta incidenza di infertilità, difetti congeniti, sensibilizzazione allergica, otite media, pre-eclampsia, sindrome metabolica, alto indice di massa corporea e linfoma non-Hodgkin. Tuttavia, i risultati analizzati dalla review non consentono di giungere a una conclusione definitiva, ma possiamo evidenziare che un numero crescente di osservazioni e di studi scientifici mettono in correlazione il consumo di alimenti biologici con benefici per la salute umana.

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Contributi di approfondimento scientifico sull’agricoltura biologica

Pubblichiamo l’approfondimento scientifico sull’agricoltura biologica. che un gruppo di ricercatori che, con studi e dati alla mano, ha voluto dimostrare la bontà dei campi liberi dalla chimica di sintesi, rivolgendosi in primo luogo ai senatori che dovranno esaminare la legge sul biologico in queste prossime settimane.

Una sorta di puntuale fact checking quindi, che ha toccato vari aspetti:

  • le differenze di produttività tra agricoltura convenzionale e agricoltura biologica
  • le alternative al biologico
  • i prodotti a base di rame e i prodotti chimici di sintesi
  • la fertilità dei suoli e le emissioni di anidride carbonica
  • l’innovazione e l’economia di mercato legata ai prodotti di qualità del made in Italy
  • il valore dell’agricoltura italiana
  • le soluzioni al problema della sicurezza alimentare.

Il documento redatto dal Gruppo di docenti per la Libertà della Scienza (Gaio Cesare Pacini, Paolo Barberi, Stefano Bocchi, Manuela Giovannetti, Andrea Squartini, Claudia Sorlini) è disponibile nella sua versione integrale sulla piattaforma ResearchGate (di seguito si riporta l’abstract).

Abstract

In merito al disegno di legge attualmente in discussione e delle critiche espresse in diverse occasione dai detrattori dell’agricoltura biologica (sen. Cattaneo in testa), non condividendo molte di queste dichiarazioni, abbiamo deciso, come “Gruppo di docenti per la Libertà della Scienza”, di riprendere e affrontare alcuni temi controversi per un approfondimento scientifico. Con questo nostro contributo intendiamo ribadire la validità dell’agricoltura biologica, senza togliere nulla ad altri modelli di agricoltura che si sforzino nella ricerca di sistemi di gestione e pratiche più sostenibili. Intendiamo ribadire anche l’importanza di discutere di questi temi – di cruciale importanza per il futuro non solo dei sistemi agro-alimentari ma dell’intera umanità – con serietà, evitando posizioni ideologiche di parte e approcci pseudo-scientifici.

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Association of Frequency of Organic Food Consumption With Cancer Risk

Secondo un lo studio francese, Association of Frequency of Organic Food Consumption With Cancer Risk, pubblicato sulla rivista Journal of the American Medical Association (JAMA) emerge che le persone che consumano con maggiore frequenza alimenti di origine biologica hanno meno probabilità di sviluppare alcune forme d tumori (-25%) rispetto a chi li consuma solo saltuariamente o mai.

Nell’ambito dello studio i ricercatori hanno seguito per un periodo medio di 4 anni e mezzo un campione costituito da circa 70.000 persone, in maggioranza volontari di sesso femminile (il 78% dei partecipanti), con un’età media di 44,2 anni.

Il team di scienziati è arrivato alla conclusione che una maggiore frequenza di consumo di alimenti biologici è associata a «un rischio ridotto» di sviluppare linfomi non Hodgkin e carcinoma mammario in post-menopausa. Tuttavia, ulteriori studi prospettici che utilizzano dati di esposizione precisi sono necessari per confermare questi risultati e dovrebbero integrare un gran numero di individui. Se confermati, i risultati della ricerca sembrano suggerire che la promozione del consumo di alimenti biologici nella popolazione potrebbe essere una promettente strategia preventiva contro alcune forme tumorali.

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Bioreport 2016. L’agricoltura biologica in Italia

E’ consultabile on line Bioreport 2016, la pubblicazione che analizza a partire dal 2011, l'evoluzione dell'agricoltura biologica italiana. Dai dati del volume si evince come il settore biologico italiano mostri sempre più una maggiore dinamicità rispetto al passato. Alla crescita della domanda nazionale si è aggiunta quella piuttosto sostenuta dell'offerta. In questa edizione l'approfondimento si è concentrato sulla sostenibilità ambientale dell'agricoltura biologica e sulle relazioni tra agricoltura biologica e approccio agroecologico. Completano la sezione sugli approfondimenti, l'analisi di filiera della carne avicola biologica e il caso studio dedicato agli USA e quello regionale al Veneto.

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