Pesticides and Soil Invertebrates: A Hazard Assessment

È stata pubblicata sulla rivista Frontiers in Environmental Science una ricerca, dal titolo “Pesticidi e invertebrati del suolo: una valutazione dei rischi”. La ricerca, curata da Nathan Donley, del Center for Biological Diversity negli Stati Uniti, dimostra gli effetti negativi che i pesticidi hanno sugli organismi del suolo e sottolinea come questi siano raramente considerati quando si valuta l’impatto ambientale dei pesticidi.

L’analisi ha esaminato sistematicamente 400 studi sugli effetti dei pesticidi (circa 284) su più di 275 specie di invertebrati, che vivono almeno parte della loro vita nel suolo. Gli studi hanno fornito più di 2.800 “parametri testati”, tra cui mortalità, abbondanza, comportamento e riproduzione. L’esposizione ai pesticidi ha avuto un impatto negativo sugli invertebrati del suolo nel 70,5% dei 2.842 parametri testati dai 394 studi esaminati.

I risultati sono allarmanti, data l’importanza vitale degli invertebrati, nel mantenere il suolo sano e fertile. Dunque, se si vogliono proteggere i suoli sani, si devono prendere in considerazione gli organismi del suolo, nelle analisi preventive dei pesticidi.

La ricerca sottolinea inoltre il rischio potenziale delle miscele di pesticidi, che si trovano più comunemente nei terreni agricoli rispetto ai singoli ingredienti attivi, “una lacuna nella letteratura scientifica che dovrebbe essere affrontata”.

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Risk of pesticide pollution at the global scale

Lo studio curato dall’Università di Sidney, pubblicato sulla rivista “Nature Geoscience”, ha prodotto un modello globale di mappatura del rischio di inquinamento causato da 92 sostanze chimiche comunemente utilizzate nei pesticidi agricoli (comprendenti 59 erbicidi, 21 insetticidi e 19 fungicidi) per il suolo, l’atmosfera e le acque superficiali e sotterranee in 168 Paesi. Lo studio dell’Università australiana ha rilevato che il 64% (circa 24,5 milioni di km2 ) dei terreni agricoli mondiali e le falde acquifere sono a rischio contaminazione a causa della presenza di più pesticidi, mentre il 31% è ad alto rischio (tra le aree ad alto rischio, circa il 34% si trova in regioni ad alta biodiversità). In Europa è stato riscontrato che 61,7% (circa 2,3 milioni di km2 ) dei terreni agricoli rientra tra quelli “ad alto rischio”.

I ricercatori hanno sottolineato i preoccupanti effetti di questo inquinamento: un’ampia letteratura scientifica ha riscontrato che i pesticidi possono avere effetti nocivi sulla salute umana e sull’ambiente. Preoccupa anche la scarsità d’acqua: si teme, infatti, che un uso eccessivo di pesticidi possa destabilizzare gli ecosistemi e degradare la qualità delle fonti d’acqua su cui uomini e animali fanno affidamento per sopravvivere.

Questo studio dimostra, dunque, la necessità e l’urgenza di gestire e mitigare i rischi dell’utilizzo dei pesticidi e di adottare una strategia globale per la transizione verso un modello agricolo globale sostenibile che ne riduca l’utilizzo.

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Year-round pesticide contamination of public sites near intensively managed agricultural areas in South Tyrol

Questo studio (conclusione di un precedente condotto dagli stessi autori nel 2017) fornisce una chiara evidenza dell'enorme presenza di pesticidi negli spazi pubblici. 32 diversi pesticidi agricoli sono stati rilevati all’interno di parchi giochi per bambini, in provincia di Bolzano. Un team internazionale di scienziati provenienti da Italia, Austria e Germania ha dimostrato come la contaminazione sia un fenomeno presente tutto l'anno. Nel 2018 sono stati prelevati 96 campioni di erba da 19 parchi da gioco, quattro cortili scolastici e un mercato e sono stati analizzati dai Servizi Sanitari della provincia di Bolzano (che ha selezionato i parchi da testare e il momento specifico di prelievo dei campioni). I risultati dello studio sono stati presentati il 10 febbraio 2021 dagli autori che lavorano presso l’Istituto Ramazzini di Bologna (Centro di Ricerca sul Cancro), l'Università delle Risorse Naturali di Vienna e per Pesticide Action Network Europe (PAN Europe).

La relazione fra i pesticidi e la salute umana è a tutt’oggi stata ampiamente indagata ed è stato riscontrato un nesso certo fra i danni neurologici per l’infanzia e i rischi cancerogeni (in particolare tumori ematologici) nella popolazione esposta per motivi occupazionali ai pesticidi. Anche in Italia, in relazione a tutte le cause di decesso, si sono riscontrati livelli di rischio più elevati per i lavoratori del settore agricolo. I risultati sono preoccupanti, quasi tutti i siti studiati sono risultati contaminati, confermando il cosiddetto effetto deriva e le cause sono da ricercare nei profondi cambiamenti che negli ultimi decenni hanno mutato il volto dell’agricoltura (l’impiego massiccio e sistematico di sostanze chimiche di sintesi). I principi attivi dei pesticidi agiscono a dosi infinitesimali e nei bambini interferiscono con lo sviluppo neurologico e ormonale, e le esposizioni iniziano già nelle prime fasi dello sviluppo, durante la gravidanza delle mamme, che è anche il periodo di maggiore suscettibilità. Con questo studio si dimostra che l’esposizione a pesticidi è ubiquitaria e crescente e che, per i pericoli sanitari che comporta, il modello agricolo attuale va cambiato con urgenza, evitando le monocolture e il massiccio utilizzo di pesticidi che queste richiedono.

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Widespread Occurrence of Pesticides in Organically Managed Agricultural Soils—the Ghost of a Conventional Agricultural Past?

Un team di ricerca ha identificato residui di pesticidi nei terreni di 100 aziende agricole svizzere, anche dopo 20 anni di agricoltura biologica. Sono state misurate le caratteristiche del suolo superficiale e le concentrazioni di 46 pesticidi usati regolarmente e sono state monitorate le sostanze prodotte dalla loro degradazione.

Il team ha analizzando i campioni prelevati da 100 campi in gestione biologica e convenzionale contenenti: 16 erbicidi, 8 prodotti di trasformazione degli erbicidi, 17 fungicidi e 7 insetticidi. I pesticidi sono stati trovati in tutti i siti inclusi i 40 campi biologici; ma in questi, il numero di pesticidi presenti era dimezzato. Inoltre, la concentrazione era nove volte minore rispetto ai campi convenzionali. Insomma il numero e le concentrazioni di pesticidi sono diminuiti in modo significativo con la gestione biologica. Ma i tempi di risanamento completo sono lunghi.

C’è anche l’ipotesi di una contaminazione “di ritorno”. Secondo i ricercatori, infatti, alcuni dei pesticidi potrebbero aver contaminato i campi organici viaggiando attraverso l’aria, l’acqua o il suolo dai vicini campi convenzionali. Inoltre, il team ha osservato una minore abbondanza microbica nei campi irrorati con un numero maggiore di pesticidi, suggerendo che la presenza di queste sostanze può diminuire la salute del suolo.

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Bioreport 2019. L’agricoltura biologica in Italia

E' consultabile on line il Bioreport 2019 con un'edizione rinnovata. La pubblicazione, come di consueto, riporta un'analisi completa ed aggiornata sui dati strutturali ed economici del settore, oltre che una presentazione delle novità normative. Le tematiche affrontate da Bioreport sono estese ad ambiti diversi dell’agricoltura biologica e nelle varie edizioni sono stati approfonditi i temi dell’agroecologia, dell’agricoltura ad alto valore naturale e dell’agroforestazione.

Partendo dalla strategia europea "Farm to Fork" (che prevede un aumento della superficie biologica europea per raggiungere il 25% entro il 2030), in questa edizione lo spettro degli argomenti trattati aumenta ulteriormente. Con uno specifico approfondimento sulla sempre attuale questione dell’uso del rame, si avvia lo sviluppo di temi più prettamente tecnici allo scopo di fornire un quadro più articolato del settore e delle sue dinamiche.

 

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Bioreport 2017-18. L’agricoltura biologica in Italia

E' consultabile on line Bioreport 2017-2018. La pubblicazione offre una panoramica del settore biologico italiano analizzando: i dati strutturali e di mercato, le novità in materia di politica e approfondendo alcuni aspetti rilevanti tramite indagini ad hoc. Tra gli argomenti trattati, anche le storie di comunità e amministrazioni locali che si sono attivate per salvaguardare la salute dei cittadini e dell’ambiente attraverso la regolamentazione e il divieto dei pesticidi nelle vicinanze delle zone residenziali raccontate nel capitolo 16 "Le politiche virtuose dei comuni italiani sull'uso dei pesticidi" a cura di FederBio.

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Organic farming, climate change, mitigation and beyond. Reducing the environmental impacts of eu agriculture

IFOAM EU sostiene che l'agricoltura abbia il potenziale per ridurre le emissioni di gas serra.

Il presente report, realizzato da IFOAM EU e FiBL, si concentra sul ruolo che svolge l'agricoltura sulle misure di riduzione delle emissioni di gas serra nell'UE.

In particolare, esamina il contributo che il metodo di coltivazione biologica può dare al conseguimento degli obiettivi di mitigazione del cambiamento climatico nell'UE.

In questo report sarà chiarito come l’agricoltura biologica contribuisce al miglioramento delle condizioni ambientali attraverso la riduzione delle emissioni associato a pratiche agricole sostenibili, e come allo stesso tempo comporta miglioramenti a favore della salute umana e degli agricoltori stessi derivanti dall’uso ridotto di prodotti agrochimici.

È dimostrato che la conversione all’agricoltura biologica aumenta la capacità del suolo di sequestrare carbonio e contribuisce in questo modo a mitigare l’effetto serra, a sostenere l’adattamento al cambiamento climatico e a ridurne gli effetti.

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